La Cura dell’Ulivo
TEMA DELL’INCONTRO: la coltivazione e la cura post raccolta degli alberi di Ulivo
RELATORE: dott. agronomo Adamo Radatti, sig. Maurizio Mastrangelo – Oleificio Trespaldum.
Cosa fare nel nostro campo di ulivi dopo aver effettuata la raccolta? A rispondere a questo quesito è il dott. Adamo Radatti consulente del vivaio “Verde Idea di Emiliano Neri” di Isernia.
“Questa è la domanda che spesso mi fanno i miei clienti nel periodo che va da fine autunno all’inverno.
Finito il lavoro duro della raccolta, fatta con abbacchiatori automatici o con sbattitori, l’olivicoltore comune si concentra nel valutare il suo olio analizzando i due parametri più gettonati ovvero la qualità e la resa. Tutto questo non sapendo che le nostre piante hanno ancora bisogno del nostro supporto. Infatti durante la raccolta, utilizzando i su citati mezzi meccanici, si causano notevoli ferite e micro traumi sui rametti e nei nuovi germogli. Ferite che unite ad un clima molto umido come quello di questi giorni portano irreparabilmente alla comparsa di malattie. Tra le più comuni c’è la rogna causata dal batterio (Pseudomonas savastanoi) che penetra proprio attraverso i traumi prodotti dalle operazioni di potatura/raccolta ma anche dagli agenti atmosferici quali grandine, vento e gelate intense.”
Ma come possiamo rimediare a tutto questo?
“Molto semplice, utilizzando prodotti fitosanitari a base rameica, (idrossido o ossicloruro) che possiedono sia un’azione batteriostatica (che contrasta il proliferarsi della rogna) che fungicida (riducendo l’inoculo delle malattie fungine).”
Ma quando si interviene?
“Il momento più indicato è pochi giorni dopo la raccolta oppure quando le temperature iniziano sensibilmente a scendere. In un arco temporaneo in cui le piogge non sussistono per molti giorni. Meglio ripetere il trattamento anche dopo la potatura e/o alla ripersa vegetativa.
Ma come si interviene?
“Nebulizzando le piante con importanti volumi di acqua (600/1000 litri per ettaro o 3/5 litri per pianta); si possono utilizzare pompe a spalla possibilmente elettriche che garantiscono gettata e vaporizzazione, meglio ancora l’utilizzo di atomizzatori.
I prodotti rameici da utilizzare sono spesso registrati come fitosanitari questo significa che bisogna essere in possesso di un’autorizzazione per il loro acquisto, ma dai nostri rivenditori di fiducia potete trovare diversi prodotti a base rameica “di libera vendita” che presentano un efficacia equiparabile ai prodotti fitosanitari, garantendo sicurezza e facilità di utilizzo.
Queste semplici ma fondamentali operazioni riducono il rischio da spiacevoli sorprese primaverili.”
Per quel che concerne le concimazioni cosa si fa?
Un altro aspetto spesso sottovalutato nel periodo autunnale sono le concimazioni, infatti è pensiero comune che le piante vanno concimate solo in primavera. In realtà non è proprio cosi poiché, ad esempio le latifoglie (sempre verdi) sono comunque in attività anche se limitata. A ragion veduta gli ulivi che con la sottrazione del loro prezioso frutto perdono molti elementi da reintegrare con criterio.